domenica 9 gennaio 2011

capolinea...

dopo un po`di mesi di tira e molla ho deciso di chiudere qui!Andro`ad occuparmi di altro!

giovedì 6 gennaio 2011

art 118a

comincio seriamente a propendere per il No!

Art. 118a (nuovo) Protezione dalla violenza perpetrata con le armi

1 La Confederazione emana prescrizioni contro l'abuso di armi, accessori di armi e munizioni. A tal fine disciplina l'acquisto, il possesso, il porto, l'uso e la consegna di armi, accessori di armi e munizioni.

2 Chi intende acquistare, possedere, portare, usare o consegnare armi da fuoco e munizioni deve fornire la prova di averne la necessità e disporre delle capacità necessarie. La legge disciplina le esigenze e i dettagli, in particolare per:

a. le professioni in cui la necessità è implicita nel compito da svolgere;

b. il commercio di armi a titolo professionale;

c. il tiro sportivo;

d. la caccia;

e. il collezionismo di armi.

3 Le armi particolarmente pericolose, segnatamente le armi da fuoco per il tiro a raffica e i fucili a pompa, non possono essere acquistate o possedute a scopi privati.

4 La legislazione militare disciplina l'uso di armi da parte dei militari. Al di fuori del servizio militare, le armi da fuoco dei militari sono custodite in locali sicuri dell'esercito. Ai militari prosciolti non possono essere consegnate armi da fuoco. La legge disciplina le eccezioni, segnatamente per i tiratori sportivi in possesso di una licenza.

5 La Confederazione tiene un registro delle armi da fuoco.

6 Essa sostiene i Cantoni nelle azioni di ritiro delle armi da fuoco.

7 Essa si adopera a livello internazionale affinché la disponibilità di armi leggere e di piccolo calibro sia limitata.

martedì 4 gennaio 2011

Nel frattempo ci penso...


Di principio non ho mai amato le armi da fuoco, scuola reclute ero un pessimo tiratore e sono stato ben felice di riconsegnare il fucile in arsenale!

domenica 2 gennaio 2011

RABADAN rilancia ed aumenta!


E come ogni anno si parte!Dal 3 all 8 marzo Re Rabadan si impadronisce delle chiavi della città!
Da notare che quest anno il prezzo d entrata sarà aumentato del 60%,le cause sono da ricercare,come spiega il presidentissimo Decio Cavallini,nell aumento dei costi che riguardano la sicurezza, pulizia e trasporti.Quantificati in circa 100000 fr.
Il prezzo salirà da 25 a 40 franchi per 5 serate di bagordi.Nemmeno troppo esagerato, anzi tutto sommato il prezzo rimane abbordabile.
Buon carnevale a tutti!

lunedì 27 dicembre 2010

i conti in tasca!

Sono grandi le differenze tra i budget di cui potranno disporre i partiti per la campagna in vista delle elezioni federali del 2011: basti pensare che l'UDC, il partito più ricco, potrà contare su una somma dieci volte superiore a quella del PS.

Secondo i conti stilati dai principali esperti in tema, i democentristi avranno infatti nelle casse almeno 15 milioni di franchi, tanto quanto nel 2007; tuttavia, non sono pochi a pensare che la cifra, su cui il partito mantiene un riserbo totale, potrebbe essere dal 30 al 50% superiore.

All'altra estremità tra le formazioni storiche, troviamo quella che ha i minori fondi, ovvero il PS, con i suoi 1,5 milioni. In mezzo, PLR e PPD: i liberal-radicali, come pubblicamente annunciato, disporranno di più o meno 2,6 milioni (circa sette volte in meno dell'UDC), mentre i popolar-democratici, lo ha rivelato ieri il presidente Christophe Darbellay, potranno spendere fino a 3 milioni (cinque volte in meno dei democentristi). Solo alcune centinaia di migliaia di franchi, infine, per Partito borghese democratico, pur sempre rappresentato in Governo con Eveline Widmer-Schlumpf, e Verdi.

"Finanziamenti in stile repubblica delle banane"

Intanto, con l'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale, si riaffacciano le polemiche sul sistema di finanziamento dei partiti: molti ne denunciano l'assoluta mancanza di trasparenza, visto che le formazioni politiche, che ricevono i loro fondi attraverso contributi e doni, non devono dichiararne l'origine. "È una situazione da repubblica delle banane", ha dichiarato all'ATS l'esperto Louis Perron, ricordando che un tale meccanismo si ritrova solo in America latina e Asia.

Oltre a una "penalizzazione della sinistra", dato che "gli ambienti dell'economia finanziano principalmente centro e destra", la principale conseguenza di questo stato di cose è il rischio che l'azione dei partiti elvetici non sia indirizzata al bene comune, ma sia di fatto manovrata dai potenti gruppi d'interesse che li finanziano, come hanno già denunciato Transparency International e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

fonte

sabato 25 dicembre 2010

di bombe e reazioni

All’indomani dell’attentato esplosivo presso l’ambasciata svizzera di Roma, in una nota diramata alla stampa Micheline Calmy-Rey, Consigliera federale responsabile del dipartimento degli affari esteri, ha dichiarato la simpatia del governo per il portinaio dell’ambasciata ferito gravemente dall’esplosione del pacco bomba e ha condannato l’attentato, definendolo un atto odioso e imperdonabile. Ha inoltre fatto sapere che il governo svizzero è in contatto con quello italiano per essere tenuto al corrente delle indagini.
Questo è quanto. Questa è la reazione del nostro governo di fronte ad un atto grave, “odioso e imperdonabile”.

Domanda: se questo attentato, con un ferito grave, fosse capitato nella rappresentanza diplomatica italiana a Ginevra o a Berna che sarebbe successo?
Risposta: un gran casino. I politici italiani non avrebbero di certo avuto reazioni così pacate.

Quando mai i politici italiani hanno dimostrato pacatezza o perlomeno “correttezza diplomatica” nei confronti del nostro paese? In questi ultimi tempi mai. Anche loro, come i politici di altri paesi (Germania Francia, Stati Uniti) non hanno avuto la minima esitazione a scagliarsi contro le nostre istituzioni e i nostri valori con minacce ed insulti a cui i nostri politici hanno reagito con il solito atteggiamento apatico, remissivo, rispettoso per non offendere i governi di questi paesi.

Forse che il ministro italiano Giulio Tremonti aveva mostrato un simile tatto diplomatico quando aveva dichiarato di voler scardinare il nostro sistema fiscale e il nostro più che legittimo segreto bancario? Quando ci aveva definiti tutti dei mafiosi ed aveva espresso disappunto perché molti paesi dell’Unione europea stipulavano accordi bilaterali con noi, “violando così le norme della direttiva europea in materia di tassazione dei redditi da risparmio”? No, non aveva avuto alcun tatto diplomatico.
Si era eretto sui suoi tacchi da ministro e ci aveva sparato addosso accuse a raffica, incurante di cosa avrebbe pensato il governo elvetico. Poi, ancora non contento, ci aveva schiaffati in una lista nera, malgrado questo fosse in netto conflitto con gli accordi esistenti fra Svizzera ed Ocse.

Stiamo ancora in Italia e passiamo a un altro personaggio che in materia di tatto diplomatico avrebbe molto da imparare. Il ministro degli esteri Franco Frattini.
Certo, ieri dopo l’attentato all’ambasciata Frattini ha avuto parole di sostegno e di simpatia per la Svizzera ma aveva dimostrato un qualsiasi riguardo diplomatico quando – mesi fa – aveva ordinato al governo di Berna di togliere il divieto d’entrata nello Spazio Schengen ad un centinaio di alte personalità libiche fra le quali anche il clan Gheddafi al completo? La risposta è no.
Il divieto, ci ricordiamo, era stato decretato dai nostri Consiglieri federali per l’ingiustificata presa in ostaggio da parte del governo libico di due cittadini svizzeri, Max Göldi e Rachid Hamdani. Vedendo traballare l’amicizia fra Roma e il dittatore libico Muammar Gheddafi, il ministro Frattini aveva tuonato contro Berna e aveva minacciato l’ira del diavolo se il divieto non fosse subito stato levato.

Ecco, questi sono un paio di esempi per ricordare come veniamo trattati e considerati in Europa: alla stregua di un bel nulla. Veniamo fatti girare al ritmo dettato da altre nazioni che si fanno forti soprattutto perché i loro governi e i loro politici hanno quella faccia di tolla e quella supponenza verbale che invece ai nostri governanti fanno difetto.

L’ambasciata svizzera a Roma è stata vittima di un attentato da parte degli anarchici italiani. Va bene, non è stata l’unica ad essere colpita. Va bene, non ha senso incolpare il governo italiano. Va bene tutto. Ma era un’occasione per farci sentire, anche magari esagerando i toni sdegnati, tanto per rialzare la testa e far vedere che anche noi sappiamo reagire con forza quando siamo minacciati. Invece no. Tristemente invece no.

http://www.ticinolive.ch/focus/italia-nazione-pericolosa-e-inaffidabile-da-lista-nera-2971.html

domenica 12 dicembre 2010

da Balairatt a RonfaiGatt!!


Decisamente questa campagna mi piace molto ma molto di piu`della precedente!